Fotografiainterviste

Fabio Strinati: la poesia, la fotografia e il tempo.

Mi ha contattato Fabio Strinati: poeta, scrittore, pianista e compositore. Mi ha mostrato alcune immagini e mi ha incuriosito. Ho scelto di pubblicare una fotografia che ha realizzato a Castelluccio (Norcia, PG) e di porgli alcune domande.

Che rapporto hai con Castelluccio (Norcia, PG)? Perché hai scelto di fotografarlo?

Ho deciso di fotografare Castelluccio perché è uno di quei posti dove il tempo si mostra alla vita senza la clessidra in mano, senza fronzoli né artifizi. Un luogo dove puoi allungare una mano e toccare l’anima delle montagne, sentirne ogni respiro, dove ogni mistero è celato e riposto con cura nei più fitti meandri dell’ignoto.

Quando hai scattato questa fotografia?

Sinceramente faccio molta fatica a ricordare il momento preciso, ma questo accade praticamente, con ogni mio scatto. Ad esempio, nella poesia sono molto disciplinato e fin troppo ancorato alla realtà che riesco perfino a ricordare ogni dettaglio della fase di gestazione. Nella fotografia invece, sono l’esatto opposto, mi annullo totalmente diventando un tutt’uno con la macchina fotografica e con l’ambiente circostante; questo procedimento mi permette di ragionare in termini diversi, ovvero, mi permette di ragionare non dentro al tempo, ma insieme al tempo.

Sei uno scrittore, un poeta e suoni il pianoforte. Quando hai sentito il bisogno di accostarti anche alla fotografia e perché?

Sinceramente non ricordo il motivo preciso proprio perché a volte in me scattano delle sensazioni molto forti, accese, dirompenti, che faccio estrema fatica a trattenere. Sento dentro di me come un fuoco di calore, come un tuono che sente la necessità di estendere il suo credo al di fuori della sua stessa dimensione. Per me la fotografia è una missione, un valido motivo per poter dialogare con il mondo senza disturbarlo troppo.

Ho scelto di pubblicare la fotografia della signora vicino al chiosco di lenticchie della società “Valor”: non ti chiedo una didascalia, ma ti chiedo di accompagnarla con una tua poesia.

Con immenso piacere!

SPROFONDA IL TEMPO

È un volume resoconto
di vita pantomima
di vuote ore
lancette appoggiate
stanze toccate
monotonia umore
di un’età che in sé,
racchiude il nero tetro
repellente viluppo
tempo asceta damerino,
ch’è nitido sfuma
nell’obblìo anacoreta
l’ombra l’angolo intinto
turibolo che muta ignaro
la vetusta forma.

Castelluccio (Norcia, PG) - foto di Fabio Strinati
Castelluccio (Norcia, PG) – foto di Fabio Strinati

Secondo te, la fotografia è un mezzo espressivo che si avvicina di più alla prosa o alla poesia? Puoi motivare la tua risposta?

A mio avviso, la fotografia assomiglia all’immagine nitida/sbiadita di una poesia in fasce capace di assumere nel periodo adolescenziale forme variegate di tante, troppe mille e forse più, adulte ed infinite prose poetiche. La motivazione? Sinceramente penso che soltanto la fotografia sia in grado di dialogare alla pari con il tempo.

Quali sono i tuoi progetti futuri? (Mi riferisco a tutti gli ambiti: poesia, prosa, fotografia, altro)

Il mio prossimo progetto (tra l’altro incombente!), sarà quello di preparare diligentemente la terra per la semina delle fave e dei piselli. Nelle mie zone sono lavori che si attuano intorno alla metà del mese di novembre. Poi, sicuramente non mancheranno le attenzioni: acqua, amore, carezze e fotografie a questi salubri e meravigliosi legumi.