Diaframmi in fotografia.
Diaframmi in fotografia.
A circa metà tra la lente frontale e quella posteriore di un obiettivo fotografico, si può notare un’apertura a forma circolare, delimitata da alcune lamelle metalliche nere. Il “diametro” di questa apertura può diminuire o aumentare, per far passare più luce o per farne passare di meno. Nell’immagine che segue vengno rappresentati i diaframmi a diverse aperture.
Ad ogni apertura corrisponde un diverso numero “f”.
Un’apertura a f/2 fa passare più luce, rispetto ad un’apertura a f/2,8. Un’apertura a f/2,8 fa passare più luce di un’apertura a f/4. Un’apertura a f/4 fa passare più luce, rispetto ad un’apertura a f/5,6 e così via… Minore è il numero “f”, maggiore è la luce che passa attraverso l’apertura.
La formula che lega numero “f” a diametro del diaframma e lunghezza focale è:
f = lunghezza focale dell’obiettivo : diametro effettivo dell’apertura
Impostare il diaframma a f/2 vuol dire impostare il diametro dell’apertura ad una misura che è la metà della lunghezza focale. Impostare il diaframma a f/4 significa impostare il diametro dell’apertura alla misura di un quarto della lunghezza focale. Impostare il diaframma a f/8 significa impostare il diametro dell’apertura alla misura di un ottavo della lunghezza focale e così via.
La luce, che passa attraverso le lenti dell’obiettivo ed il diaframma, va a colpire il sensore della macchina fotografica digitale (o la pellicola della macchina fotografica analogica).
Perché è importante la quantità di luce che colpisce il sensore?
Il sensore e la pellicola sono sensibili alla luce, per questo motivo controllare la quantità di luce che li colpisce è fondamentale per ottenere una buona fotografia. Un diaframma aperto lascia entrare più luce di un diaframma chiuso e, di conseguenza, con un diaframma aperto (a parità di condizioni) ci vorrà meno tempo affinché la luce “impressioni” il sensore (o la pellicola).
Come si modifica l’apertura del diaframma?
In gran parte delle macchine fotografiche avviene automaticamente, secondo parametri prestabiliti dal produttore. Tuttavia, le macchine dedicate ad un pubblico interessato ad avere un maggiore controllo sull’immagine offrono all’utente la possibilità di impostare l’apertura del diaframma manualmente. In passato, per svolgere tale operazione, su molti obiettivi era presente un’apposita ghiera (vedi figura successiva). Le macchine prodotte negli ultimi anni presentano l’intefaccia, che serve per selezionare il valore f desiderato, direttamente sul corpo macchina: il corpo macchina comunica elettronicamente con l’obiettivo.
Tutto qui?
No, il diaframma controlla anche la zona di apparente nitidezza dell’immagine finale: la profondità di campo! Un diaframma aperto produce una fotografia con una ridotta profondità di campo, un diaframma chiuso produce una fotografia con un’elevata profondità di campo.
L’uso del diaframma ha quindi due funzioni rilevanti:
1) regolare la quantità di luce che colpisce il sensore (o la pellicola).
2) determinare la profondità di campo.