Il fotografo John Vink e la libertà di documentare
In un messaggio apparso sul blog della agenzia fotografica Magnum, John Vink si chiede come mai “giustizia” e fotografia non riescano proprio ad andare d’accordo.
Il fotografo scrive dalla Cambogia a proposito del Khmer Rouge Tribunal (ECCC). Il suddetto tribunale ha negato ai Media l’accesso al luogo dove Duch – ex leader dei Khmer Rossi, ora sotto la custodia del tribunale – avrebbe dovuto testimoniare.
Vink sostiene che i fotografi siano stati minacciati di finire sul libro nero dell’ECCC se avessero fotografato il prigioniero…
Dovendo documentare l’evento, si è trovato “costretto”, quindi, a modificare i suoi piani ed a fotografare situazioni di contorno: alcuni poliziotti ad un posto di blocco, delle guardie sedute su di una panchina e l’auto bianca su cui viaggiava Duch durante il tragitto dalla prigione verso il luogo dell’indagine; questo è tutto ciò che è riuscito a documentare.
Ciò che Vink non riesce proprio a digerire è il fatto che ad un team, composto da Jean Reynaud e Rémi Lainé, è stato garantito l’accesso per fare riprese video; mentre il tribunale ha negato ai fotografi ed agli altri membri della stampa la possibilità di raccontare in prima persona gli eventi.
In un comunicato stampa ufficiale, l’ECCC spiega le motivazioni di questa scelta: Comunicato stampa del 3 marzo 2008.
Motivazioni che non convincono Vink; secondo quest’ultimo le fotografie che avrebbe potuto realizzare sarebbero state un vero e proprio documento storico, con valore educativo, oltre che una preziosa testimonianza, se solamente le autorità gli avessero consentito di assistere agli eventi…
Sul luogo erano presenti vittime e testimoni: se alla fine sono comunque i giudici che decideranno quali contenuti potranno essere pubblicati e quali no, il fotografo della Magnum si chiede se a testimoni e vittime sarà garantito lo stesso equo ed imparziale trattamento.
Dopo aver pubblicato il messaggio, John Vink ha commentato di essere dispiaciuto per due ordini di motivi: una mancanza di fiducia nei sui confronti da parte di qualcuno ed il fatto che il ruolo della fotografia, come documento storico, sia stato completamente ignorato.
Il link: The Khmer Chronicles / Issue Nr 7: Justice and Photography don’t mix?
Argomenti correlati:
– Il business delle Olimpiadi ed il fotoreporter embedded