A Google servono gli umani
Il motore di ricerca più famoso del mondo ha un punto debole: per quanto il suo software possa essere potente, non riesce ad interpretare correttamente il contenuto delle immagini, a meno di basarsi sul contesto scritto, presente nelle pagine web in cui si trovano le fotografie.
Per risolvere questo problema, Google propone, ai propri utenti, un gioco.
Funziona più o meno così: andate nella pagina di Image Labeler, premete sul pulsante “Begin” ed il software vi trova un compagno con cui giocare. A questo punto compare un’immagine sullo schermo, voi dovete cercare di descriverla con una parola e se anche il vostro compagno virtuale che la sta guardando sceglie la stessa parola andate entrambi avanti nel gioco e passate ad un’altra immagine. Il software associa a quella immagine la parola che avete digitato. Successivamente chi effettuerà una ricerca, utilizzando proprio quella parola, tra i risultati, troverà anche quell’immagine.
In questo modo finalmente Google ammette che ha bisogno dell’aiuto degli esseri umani per poter offrire un servizio di ricerca più efficace…
Putroppo, però, il gioco ha un grosso punto debole, che probabilmente contribuirà a peggiorare la qualità dei risultati forniti dal famoso motore di ricerca.
Supponiamo che ai due giocatori compaia questa immagine; immediatamente digiteranno la seguente parola: “water” (acqua). Il software individuerà la corrispondenza, i due utenti guadagneranno inutili punti e passeranno a valutare una seconda immagine.
D’altra parte non possono sapere che quello è il “Fiume Sesia fotografato da Michele Trecate, in un determinato luogo, durante un periodo di piena”…
Come potrebbero saperlo? La foto non l’hanno scattata loro ed in quel luogo probabilmente non ci sono mai stati.
Ma c’è di peggio!
Prendiamo l’immagine presente su Vercellink, in cui compare l’ex Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi con sua moglie Franca. Cosa potrebbero scrivere due utenti americani di fronte a questa foto?! Scriveranno quasi certamente “people walking” (persone che camminano) ed il software di Google associerà a quella fotografia le parole “people” e “walking”.
Ciò che rende, invece, interessante questa foto è la presenza di Ciampi a Vercelli. Chi glielo dice a Google?!
Questo problema si verifica in tutti i casi in cui ci siano nelle fotografie delle persone note a livello nazionale, ma non mondiale.
Pensiamo alla foto di un qualsiasi politico vestito in giacca e cravatta. Due persone che giocano al Image Labeler, cosa scriveranno? E’ semplice: “uomo in giacca e cravatta”.
Risposte del genere aiutano a migliorare i risultati delle ricerche di Google? No!
In questo caso sarebbe più opportuno legare l’immagine al nome proprio del politico ed a quello del suo partito d’appartenenza.
Finalmente quelli di Google hanno capito che oltre al software hanno bisogno dell’aiuto degli esseri umani, ma la strada da seguire non è quella di Image Labeler.
Il link: Image Labeler