La fotografa dei bambini che piangono.
Lavora molto con colori saturi ed è probabilmente per questo che mi hanno colpito le sue fotografie: belle! Ci sono splendidi primi piani di volti, ritratti a mezzobusto, a figura intera ed ambientati.
Non fotografa solo esseri umani, ma ritrae con successo anche altri animali, come cani e scimmie (protagoniste della sua prima esposizione).
Grosse fotografie di volti di bambini che piangono. Sono illuminati dalla fotografa come se fossero divi dello spettacolo o politici in campagna elettorale;
lo sfondo è quasi sempre blu o azzurro ed i capelli sono sempre accarezzati da una luce d’effetto.
Le immagini in mostra hanno dei titoli particolari: “Left Behind,” “The Rapture Index,” “Grand Old Party,” “Shock and Awe”, “Armageddon,” “Trillions,” “Mercury”…
I bambini ritratti piangono perché la fotografa o un suo assistente gli ha appena rubato le caramelle o gli ha fregato il lecca lecca, ma il messaggio che l’artista vuole comunicare è un altro, come si può leggere nelle pagine introduttive alla mostra:
“I manipulate my subjects to evoke an emotion to illustrate my personal beliefs.â€
“I love the raw emotion of children, because it comes close to the anger and helplessness I feel about our current political and social situation.â€
Secondo la visione artistica di Jill Greenberg il pianto di quei bambini esprime la rabbia e la sfiducia per l’attuale situazione politica e sociale.
Dal 22 aprile al 27 maggio presso la Paul Kopeikin Gallery di Los Angeles.
Qualcosa è visibile anche online. Il menù di navigazione del suo sito non è molto intuitivo, ma quando ci si abitua, surfare tra le pagine diventa un’operazione veloce.
Belle foto quelle del sito che hai indicato!